EDUCARE
ED EDUCARCI ALLA POLITICA PER RISPONDERE ALLE SFIDE DELLA SOCIETÀ DI OGGI[1]
Scrivo questo articolo cercando di far trasparire tra le
righe la mia passione politica, ma non partitica, quale servizio diretto e
concreto ai cittadini della mia città Roma e della mia nazione Italia.
Sono un “padre fondatore” di un piccolo Movimento
politico, nato dall’idea responsabile di un gruppo di amici stanchi di tante
parole e di pochi fatti concreti che la politica partitica ci propina ormai da
anni, politica partitica spesso inconcludente e affaristica, troppo legata,
perché a volte costretta, ai poteri forti, alle lobby che le hanno permesso di
occupare uno scanno in Parlamento.
Fatta questa introduzione, necessaria per inquadrare il
contesto veniamo al tema.
Viviamo ormai in una società sempre più complessa,
multietnica, interconfessionale, sempre più laica per non dire laicista, una
società mass mediale, individualista, in particolar modo nelle grandi città,
che non vive e spesso rimuove i principi e i valori non negoziabili secondo la
nostra visione di vita di cristiani cattolici più o meno praticanti.
E’ in questo quadro, abbastanza complesso ma
entusiasmante che noi cattolici abbiamo il dovere di partecipare alla vita
politica della nazione ove ci troviamo a vivere.
Dobbiamo avere la forza di metterci la faccia, tirar
fuori la nostra intraprendenza, molto c’è da fare nel variegato mondo del
sociale. Solo attraverso il nostro disinteressato agire per mezzo di specifiche
e chiare istanze riusciremo a far giungere agli organi istituzionali preposti
(municipi, comune, provincia, regione, parlamento nazionale) le necessità e i
veri bisogni del popolo.
Spesso i “palazzi istituzionali” della politica sono
lontani e distaccati dai problemi veri che vivono i cittadini da loro
amministrati.
I mass media, spesso non avulsi, dal potere politico che
li finanzia non sempre portano alla ribalta la complessità del vivere di oggi,
in particolare le difficoltà quotidiane che vivono i cosiddetti ceti meno
abbienti, le famiglie numerose, gli anziani soli che sono sempre più vicini
alla soglia di povertà.
I cittadini hanno bisogno di risposte certe e durature e
se queste non avvengono s’instaura in loro il disinteresse per tutto ciò che sa
di politica partitica, partendo dalla partecipazione attraverso l’espressione
del voto alle elezioni politiche e amministrative, sempre più disertate, in
particolar modo dalle giovani generazioni,
per passare alla vita di quartiere che necessiterebbe di un
coinvolgimento sempre maggiore di coloro che vivono in quel specifico
territorio per far gestire sempre al meglio il bene comune rappresentato dalla
manutenzione delle strade, dalla raccolta differenziata dei rifiuti, dalla
viabilità, dalla gestione del verde pubblico e dai servizi minimi
indispensabili spesso carenti.
Come vedete, molto c’è da fare, ma il lavoro più
difficile è riavvicinare la gente alla politica. Io attraverso il mio Movimento
politico sto cercando di proporre ai giovani che ne fanno parte la
partecipazione alle “scuole di politica” che in vari contesti vengono
organizzate, ma per ora le mie proposte non hanno un grande successo.
Educare alla politica, a mio avviso, significa capire e
far propri i problemi della gente, viverli in prima persona e in retta
coscienza cercare di risolverli; troppi cattivi esempi di corruzione, di mal
governo della cosa pubblica, di difesa della propria poltrona, ai vari livelli
istituzionali, conquistata non per curare gli interessi del popolo ma i propri
hanno creato nei cittadini un disgusto per tutto ciò che è politica partitica.
Esempi nel passato di uomini politici di spessore
appartenenti a tutto l’arco parlamentare ne abbiamo avuti, ma anche oggi non
possiamo, ne dobbiamo delegittimare tutto. Anche oggi ci sono uomini e donne in
politica che fanno il loro dovere difendendo i principi e i valori in cui
credono fermamente andando controcorrente, lottando tenacemente a difesa delle
proprie idee.
Allora coraggio, non tentenniamo e non diciamo no, quando
ci viene proposto l’impegno in politica, anche esso è un’alta forma di servizio
alle idee, ai valori, ai principi in cui crediamo fermamente, servizio al bene
comune, servizio al popolo.
Importante è servirsi della politica e non servirsene,
altrimenti, come spesso accade il nostro disimpegno in politica lascia ampi
spazi d’intervento a chi porta avanti idee diametralmente opposte alle nostre e
che spesso purtroppo ricopre ruoli ed incarichi non al servizio della politica
ma per servirsi di essa.
Auguri di un buon impegno in politica.
Domande per riflettere
-
Hai mai partecipato ad un’assemblea
pubblica nel tuo quartiere per discutere le problematiche che riguardavano il
“bene comune” nel quale anche tu eri chiamato a dare il tuo contributo?
-
-
Ti hanno mai chiesto di partecipare in
prima persona come candidato in una compagine politico partitica in occasione
di elezioni politiche od amministrative? Se ciò accadesse quale sarebbe la tua
risposta?